• Imagen
  • Imagen
  • Imagen
  • Imagen
  • Imagen
  • Imagen
  • Imagen
  • Imagen
Se l'arte non c'e' si crea

imgDopo la nascita di Alberto (1933), la famiglia si trasferisce da Milano a Montecatini Terme.

La madre Estelle scompare quando Alberto ha sei anni. Il padre Alessandro, giornalista ungherese ed inviato di guerra nel primo conflitto mondiale del XX secolo, viene confinato dal regime fascista perché apolide. Alberto deve perciò crescere con i nonni e con la “banda” della sua strada, di cui è il più piccino.

Per fuggire alle persecuzioni dei nazisti che avevano occupato Montecatini, Alberto fugge nelle campagne toscane trovando rifugio presso alcuni gitani fiorentini, dai quali apprende varie arti circensi.

Giovanissimo inizia a scrivere per La Nazione di Firenze. All’inizio degli anni ’50 si reca a Venezia per iniziare una brillante carriera alberghiera per la quale si trasferisce poi in Svizzera ed in Germania.

Diciannovenne arriva a Roma per proseguire la carriera giornalistica, successivamente al fianco di uno dei padri della Repubblica italiana - lo storico Aldo Garosci - grazie al quale collabora al “Mondo” di Mario Pannunzio. Seguitissimi i suoi elzeviri nella “terza pagina” de L’umanità.

Verso i primi anni ’60, incontra la pittrice Eva Fischer che lo indirizza verso le arti figurative. Dirige per alcuni anni una galleria romana molto in voga nel periodo, la “Spectrum”.

Porta al successo, verso la metà degli anni ’70, assieme al collega Maso Biggero del Corriere della Sera, una delle prime televisioni private italiane, la GBR di Roma. Creano vari programmi di cultura ed intrattenimento. Il successo è tale dal ricevere un’importante offerta da un canale milanese che stava assumendo molto rilievo. Alberto rifiuta però l’offerta per non lasciare la famiglia a Roma.

Inizia a scolpire ed a dipingere professionalmente verso gli anni ’80, facendosi subito notare anche a livello internazionale.

Muore a Roma il primo novembre 2014.

imgAfter the birth of Alberto in Milan (1933), the family moved to Montecatini Terme.

His mother Estelle disappeared when he was six. Father Alexander, an Hungarian journalist and war correspondent in World War I, is contained by the regime fascist because of stateless. Alberto must therefore grow with the grandparents and the "gang" of his street (he’d the youngest).

To escape the persecutions of the Nazis who occupied Montecatini, Alberto escapes and finds refuge in the Tuscan countryside, by some gypsies in Florence, who teach him various circus arts.

He then begins writing for daily newspaper “The Nation” of Florence. In the early Fifties he goes to Venice to start an hotel career for which he then moves to Switzerland and Germany. At nineteen years old he arrives in Rome to pursue a journalistic career. He lives and works aside one of the fathers of the Italian Republic - historian Aldo Garosci – who helps him collaborating at the magazine "The World" by Mario Pannunzio. A lot of people follow his literary articles in the "third page" of daily newspaper L'Umanità.

Towards the early 60s, he meets painter Eva Fischer who ardesse him toward the arts. He directs a very populare art gallery in Rome, “The Spectrum”, for several years.

In the mid Seventies, he brings to success one of the first private italian televisions, GBR in Rome, along with colleague Maso Biggero (journalist in daily newspaper “Corriere della Sera”). Together they create a series of programs of culture and entertainment, gaining popularity and success and an important economical offer by a tv channel from Milan (after few years it’ll become Canale 5, one of the most important broadcating italian networks of today). However, Alberto refuses this offer not to leave his family in Rome.

In the Eighties he starts sculpting and painting.

He died in Rome on November 2014.