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Se l'arte non c'e' si crea

Massimiliano Gold

Dopo la nascita di Alberto, la famiglia si stabilì a Montecatini Terme. La madre, Estella, scomparve quando aveva sei anni. Il padre, Alessandro - giornalista ungherese ed inviato di guerra nel primo conflitto mondiale del XX secolo -, fu spedito al confino dal regime fascista, perché apolide. Dovette perciò crescere con i nonni e con la “banda” della sua strada, di cui era il più piccino.

Le peripezie di quegli anni accompagnano tutt’oggi la sua estesa fantasia, quasi nutrendola. Prima i svariati modi per procurarsi da mangiare, poi, per fuggire alle persecuzioni dei nazisti che avevano occupato Montecatini, la fuga nelle campagne toscane ed il rifugio presso dei gitani fiorentini, dai quali ha appreso varie arti circensi.

Culturalmente, come i più indottrinati geni artistici, Alberto Baumann è cittadino di quel mondo perverso, senza scrupoli, duro, ma egualmente tenero e romantico; preciso ma dispersivo e soprattutto insaziabile ed infinito: quel mondo che rappresenta il legame tra la fantasiosa epopea artistica e la nuda realtà.

La sua opera pittorica si ispira al primo astrattismo, benché nelle sue composizioni siano riconoscibili, in grado o misura diversi, elementi figurativi che danno al suo discorso una personalissima piega filosofica di origine letteraria, con diretti richiami a poeti come Rafael Alberti, Paul Celan, Giuseppe Dessì, Alfonso Gatto, Giacomo Noventa, Sandro Penna e Salvatore Quasimodo. Fonte di ispirazione del suo agire di getto col pennello sono anche le musiche di compositori a lui particolarmente cari, quali Chopin e Mahler ma anche Max Bruch, Gershwin, Burt Bacharach ed Ennio Morricone; nonché le voci di Sinatra, Nat King Cole, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Dean Martin.

La sua arte ha trovato immediatamente riscontro positivo negli Stati Uniti d'America. Sono numerosi i suoi collezionisti in California, Florida ed a New York.

Nel 2005, in occasione del restauro del sito comunale e museale di Loro Piceno (MC), presso la Torre Civica è stata esposta una sua mostra personale.

Ha spesso accettato di partecipare attraverso i suoi quadri ad allestimenti scenografici di eventi particolari. Fra questi nel 2008, lo spettacolo "La Memoria degli Altri" all'Auditorium di Roma in occasione del 27 Gennaio - Giorno della Memoria.

Con estrema naturalezza, Alberto Baumann gioca con i colori, con i quali interpreta vari ruoli: vicendevolmente, rappresentano episodi di passione, ma anche di malavita; i contendenti – rincorso/i o rincorrente/i – tentano tutti di deviare il corso degli eventi, strappandolo da una realtà spesso crudele ed “incollandolo” sulla tela in segno di liberazione.

Massimiliano Gold

2010 - "L'ideale"